Jean Jacques Rousseau – Stati d’Animo
Una cattiva azione non ci tormenta appena compiuta, ma a distanza di molto tempo, quando la si ricorda; perchè il ricordo non si spegne.
Una cattiva azione non ci tormenta appena compiuta, ma a distanza di molto tempo, quando la si ricorda; perchè il ricordo non si spegne.
Ci sono persone che non meritano la tua rabbia, lasciale annegare nel mare dell’indifferenza.
Non sono il tuo giocattolo, o ci sei o non ci sei. Non mi sono mai piaciute le presenza assenti, quindi se vuoi entrare nella mia vita la porta è aperta, ma se mi lasci in stand by ne esci per sempre.
Gli spiritosi si dividono in due tipologie: gli allegri e i tristi. Lo spiritoso allegro, probabilmente, è sempre stato tale e non ha bisogno di sentirsi dire di essere divertente, poiché sa già di esserlo. Lo spiritoso triste, invece, ha dovuto coltivare l’umorismo per puro spirito di sopravvivenza, un po’ per esternare i propri dispiaceri, un po’ per farsi tirare su, di tanto in tanto, da qualcuno in grado di entrare in empatia con i suoi sentimenti. Quando viene definito “simpatico” dagli altri, dopo una prima fase di soddisfazione illusoria, lo spiritoso triste si accorge di non aver ottenuto quel calore umano di cui avrebbe bisogno, essendo stato associato per errore all’altra categoria di spiritosi. In realtà, uno spiritoso triste non può accontentarsi soltanto di un semplice “ti trovo simpatico”.
Ho bisogno di qualcuno che mi faccia sentire importante. Non diversa, sbagliata o principessa. Voglio solo qualcuno che mi fa sentire che nella sua vita io sono qualcosa di importante. Che avermi è qualcosa in più. Quel qualcosa in più che gli cambia la vita in meglio. Il pensiero che fa uscire quel sorriso stupido ma vero.
La solitudine non è mai con voi; è sempre senza di voi, e soltanto possibile con un estraneo attorno: luogo o persona che sia, che del tutto vi ignorino, che del tutto voi ignoriate, così che la vostra volontà e il vostro sentimento restino sospesi e smarriti in un’incertezza angosciosa e, cessando ogni affermazione di voi, cessi l’intimità stessa della vostra coscienza. La vera solitudine è in un luogo che vive per sé e che per voi non ha traccia né voce, e dove dunque l’estraneo siete voi.
Domani voglio un “buongiorno” con i raggi addosso mentre fuori piove, con le carezze che arrivano da lontano, profumi di mandorlo e cedro, colori di pesco e giallo mimosa. Io ho paura, tu non averne, ma se ne hai, ti prego di dirlo a me così che io possa difenderti dai “non so” e dai “non pensavo”. Senza promesse, senza pretese, senza inganni, senza domani, è questo che allontana, il non vivere i minuti ed i secondi, ma pensare ai mesi ed ai tempi che fuggono dalla possibilità e che costringono entro le cesoie dei “devo”.