Leo Buscaglia – Stati d’Animo
L’ansia non ci sottrae il dolore di domani, ma ci priva della felicità di oggi.
L’ansia non ci sottrae il dolore di domani, ma ci priva della felicità di oggi.
Ho dormito con tutti i miei perché in un letto di domande, e mi sono svegliata con un alba che non mi ha dato nessuna risposta.
L’occhio vuole la sua parte, il cuore tutto il resto.
Mentre mi raggomitolo nel calore del ricordo, l’infinità del vivere scompone i fili della matassa del mio io e nella irrequietezza, come un gatto faccio le fuse all’orizzonte del mio avvenire.
Non è detto che essere vicini a qualcuno significhi essere presenti, a volte la mente prende sentieri del tutto inaspettati e l’anima detta le sue leggi e va altrove.
Mi domando dove alcune persone tengano i sentimenti che dichiarano di avere. Io li porto nel cuore e in base ad essi mi muovo e mi comporto. Non ho bisogno di giurare cambiamenti essi nascono spontanei e restano costanti. Non ho bisogno di dire “fidati di me”, dimostro di meritarmela quella maledetta fiducia. Se si cambia perché si ama, non si torna a “giocare” con il mondo. O ami o non ami. Beato chi ha questo concetto superficiale della parola “amore”, perché io ogni volta che dico che amo, mentre loro tornano a vivere e divertirsi io puntualmente muoio da sola come un cane nell’indifferenza di chi mi ha inflitto quel dolore.
I rimpianti sono pioggia battente sulla nuda coscienza.
Ho dormito con tutti i miei perché in un letto di domande, e mi sono svegliata con un alba che non mi ha dato nessuna risposta.
L’occhio vuole la sua parte, il cuore tutto il resto.
Mentre mi raggomitolo nel calore del ricordo, l’infinità del vivere scompone i fili della matassa del mio io e nella irrequietezza, come un gatto faccio le fuse all’orizzonte del mio avvenire.
Non è detto che essere vicini a qualcuno significhi essere presenti, a volte la mente prende sentieri del tutto inaspettati e l’anima detta le sue leggi e va altrove.
Mi domando dove alcune persone tengano i sentimenti che dichiarano di avere. Io li porto nel cuore e in base ad essi mi muovo e mi comporto. Non ho bisogno di giurare cambiamenti essi nascono spontanei e restano costanti. Non ho bisogno di dire “fidati di me”, dimostro di meritarmela quella maledetta fiducia. Se si cambia perché si ama, non si torna a “giocare” con il mondo. O ami o non ami. Beato chi ha questo concetto superficiale della parola “amore”, perché io ogni volta che dico che amo, mentre loro tornano a vivere e divertirsi io puntualmente muoio da sola come un cane nell’indifferenza di chi mi ha inflitto quel dolore.
I rimpianti sono pioggia battente sulla nuda coscienza.
Ho dormito con tutti i miei perché in un letto di domande, e mi sono svegliata con un alba che non mi ha dato nessuna risposta.
L’occhio vuole la sua parte, il cuore tutto il resto.
Mentre mi raggomitolo nel calore del ricordo, l’infinità del vivere scompone i fili della matassa del mio io e nella irrequietezza, come un gatto faccio le fuse all’orizzonte del mio avvenire.
Non è detto che essere vicini a qualcuno significhi essere presenti, a volte la mente prende sentieri del tutto inaspettati e l’anima detta le sue leggi e va altrove.
Mi domando dove alcune persone tengano i sentimenti che dichiarano di avere. Io li porto nel cuore e in base ad essi mi muovo e mi comporto. Non ho bisogno di giurare cambiamenti essi nascono spontanei e restano costanti. Non ho bisogno di dire “fidati di me”, dimostro di meritarmela quella maledetta fiducia. Se si cambia perché si ama, non si torna a “giocare” con il mondo. O ami o non ami. Beato chi ha questo concetto superficiale della parola “amore”, perché io ogni volta che dico che amo, mentre loro tornano a vivere e divertirsi io puntualmente muoio da sola come un cane nell’indifferenza di chi mi ha inflitto quel dolore.
I rimpianti sono pioggia battente sulla nuda coscienza.