Cesare Pavese – Stati d’Animo
Si resiste a stare soli finché qualcuno soffre di non averci con se, mentre la vera solitudine è una cella intollerabile.
Si resiste a stare soli finché qualcuno soffre di non averci con se, mentre la vera solitudine è una cella intollerabile.
Possiamo vivere giornate assolutamente normali. Niente da fare di nuovo rispetto ad altri giorni magnificamente uguali. Nessun cambiamento, nessun segno visibile. Eppure, riusciamo a vedere il vento che soffia, che sferza, che dispettosamente scompiglia i capelli? Però lo sentiamo, lo sentiamo passarci addosso; allo stesso modo si può sentire qualcosa di magico scivolare addosso ed entrare nell’anima, riempire il cuore di nuovo entusiasmo e di nuove energie.
A volte mi sento come fossimo tutti prigionieri di un film. Sappiamo le battute, sappiamo dove metterci, come recitare, manca solo la macchina da presa. Però non possiamo uscire dal film. Ed è un brutto film.
Anche nel momento in cui ci sentiamo terribilmente soli, non siamo poi realmente soli c’è sempre qualcuno che forse non vediamo, non sentiamo, ma c’è, è sempre al nostro fianco.
C’era in Gatsby qualcosa di splendido, una sensibilità acuita alle promesse della vita.
Non si può morire dentro per una storia andata male. L’esperienza fatta mettila nel tuo cassetto dei ricordi e conservati le chiavi, essa serve a fortificare il tuo essere.
Il problema di questo mondo non è trovare qualcuno, il problema è trovare qualcuno che sia disposto a capirti ma soprattutto ascoltarti! Ma io credo nel motto “Meglio pochi ma buoni”