Luciano Guareschi – Televisione
Non capisco perché alla televisione, per fare la pubblicità di un pannolino, abbiano scelto un neonato che fa la pipì blu.
Non capisco perché alla televisione, per fare la pubblicità di un pannolino, abbiano scelto un neonato che fa la pipì blu.
La televisione vive di cinema e il cinema muore di televisione.
Sebbene non sia nuova al lavoro cinematografico, Audrey Hepburn, l’attrice britannica che è stata la protagonista per la prima volta come la Principessa Anna, è una sottile, elfica, malinconica bellezza, al tempo stesso regale e infantile nel suo profondo apprezzare i semplici piaceri e l’amore. Benché sorrida coraggiosamente alla fine della storia, rimane una figura solitaria e penosa che deve affrontare un futuro soffocante.
La pubblicità è una sinfonia di messaggi, è un mondo di sogni, è arte della comunicazione, si, è arte di trasmettere scemenze.
La televisione: questo strumento diventato (vangelo) tutto quello che dice, tutto quello che si fà, tutto quello che si vede, vogliamo farlo anche noi, vogliamo esserlo anche noi, non abbiamo più un briciolo di sicurezza di amor proprio, dobbiamo tutti essere firmati dalla testa ai piedi, tutti magri scheletrici, tutti uguali ai nostri idoli. Purtroppo in questa società di parvenza, è difficile distinguere il giusto, il corretto ed i nostri figli si perderanno rincorrendo sogni impossibili.
Arrivai al punto di non avere molte alternative. Avrei dovuto attrezzarmi scrupolosamente contro le sempre più potenti bordate, sarei dovuto rimanere costantemente vigile e pronto ad una controffensiva, sarei stato costretto, per non spegnerla, addirittura a cambiarla con una nuova.Le nuove tv: gioielli sempre più sottili ed eleganti con schermo antisfondamento.
Per un sentimento profondo non basta l’apnea, serve tempo.