Ornela Radovicka – Tempi Moderni
L’uomo da sempre, quasi come un dovere, ha la forte tendenza di distinguersi dalla massa. I suoi “oggetti status” rimangono i capi di abbigliamento che indossa, perché la società rimane conformista.
L’uomo da sempre, quasi come un dovere, ha la forte tendenza di distinguersi dalla massa. I suoi “oggetti status” rimangono i capi di abbigliamento che indossa, perché la società rimane conformista.
Una volta si viveva di istinti e di istanti, ora si vive di stenti.
La gente va a mare, in montagna,, al cinema, al parco, a ballare, al ristorante e non si pone il minimo dubbio di quanto possa essere ridicolo rivelarlo su un social network. “Presso: nel mondo dei sogni”. Ma scherziamo o cosa? Io vi do un bel consiglio: andate da uno psicologo. Uno bravo.
Questa è la civiltà: hai tutto quello che vuoi quando non ti serve.
Le persone che hanno chissà quante pagine, blog e profili sempre aggiornati nei vari social network. Avranno anche una vita?
Ciò che avveniva in milioni di anni, lo si fa avvenire in un mesetto nei nostri laboratori.
La gente dovrebbe spegnere la Tv, accendere l’anima, il cuore, e il cervello; attivare la coscienza, iniziare un vero lavoro di discernimento misto alla voglia di costruire, per capire il senso del bello, dell’amicizia, dell’amore, del giusto o sbagliato, necessario o superfluo, vero o falso, ma per fare questo, c’è bisogno di tanta umiltà, altruismo e solidarietà. Bisogna imparare a porsi domande che aiutino a riflettere sul senso di giustizia, voglia di verità e soprattutto non voler essere mai più schiavi del sistema del mondo, ma obbedire all’ordine naturale dell’Amore che significa anche rispetto per il prossimo e, di riflesso per noi stessi, per la vita animale e vegetale.Secondo me, in questo momento storico di buio e bruttezza, ce n’è davvero troppo poco di Amore, e così si va solamente verso la distruzione e quindi verso il nulla. Però, io, sono una grande sognatrice e credo nell’utopia dell’Amore vero, del buono, e del bello, quindi tutto può cambiare se cambiamo noi, iniziando noi stessi a correggerci per primi.