Edvania Paes – Tempi Moderni
Non ho mai fatto, e non riesco ancora a fare distinzione tra il “così detto; virtuale” ed il “così immaginario, reale”.
Non ho mai fatto, e non riesco ancora a fare distinzione tra il “così detto; virtuale” ed il “così immaginario, reale”.
Una volta sorridere era normale. Oggi se lo fai sei scemo.
Questa è la brutta verità d’oggi, troppi pochi circhi per i tanti pagliacci, troppi pochi marciapiedi per le tante puttane, troppi pochi sorrisi per chi merita solo il meglio!
Non rispondere mai a una lettera anonima.
La pubblicità fa in modo che i prodotti costino il doppio del loro valore intrinseco e consente poi che un branco di imbecilli si divida il guadagno.
C’era una volta l’uomo: versava da bere prima alla donna, poi ad altri. C’era una volta l’uomo: apriva la portiera dell’auto, facendo accomodare la donna. C’era una volta l’uomo: aiutava a sognare i propri figli, accompagnandoli nel momento del bisogno. C’era una volta l’uomo: rispettava la donna, proteggendola, dandole conforto in ogni istante. C’era una volta l’uomo: usava galanteria e nobiltà d’animo verso il prossimo. C’era una volta l’uomo, appunto!
Vivere fuori dagli schemi è l’unica cura contro questa asfissiante società falsa e consumista pronta a puntarti il dito addosso. Pronta ad inglobarti nella sua monotonia. Bisogna alienarsi dai canoni che ci vogliono come un fluire di immagini mutanti in relazione agli occhi che ci osservano. Bisogna essere sempre veri, cristallizzarsi in un’unica forma che rimanga autentica in questa ipocrita umanità che robotizza anche i sentimenti. Sempre pronti a difendere i propri confini senza mai attaccare quelli degli altri. Portare avanti con decisione i propri ideali essendo però capaci di correggerli in corsa. Ragionare con la propria mente tenendo intelligentemente conto di quello che ci circonda. Bisogna vivere fuori dalla “gabbia” dando comunque importanza ad essa. Il mondo è malato, e noi siamo l’antidoto. Noi giovani – giovani con la voglia di “spaccare tutto” – giovani che vogliono dimostrare a coloro i quali tentano di intercalarci in un sistema statico e marcio che noi siamo il “caos”. Dimostriamo che non siamo la “crazy generation” ma solo ragazzi che riescono ad affiancare il divertimento estremo ad una maturità che riesce a convivere con la nostra voglia di libertà rendendo la nostra esistenza una dolce congerie di tutto ciò. Lottiamo! E puntiamo sempre alla luna che da lassù ci osserva incontrastata, nel peggiori dei casi avremo passeggiato a testa alta tra le stelle del firmamento.