Gianluca Frangella – Tempi Moderni
Il vero pericolo, nelle città moderne, è sentirsi sconosciuti persino a se stessi.
Il vero pericolo, nelle città moderne, è sentirsi sconosciuti persino a se stessi.
Se nel nostro tempo un falegname trentenne si professasse il Messia, come d’altronde gli Avventisti del settimo Giorno auspicano, andasse in piazza, ci dicesse parole d’amore, narrasse novelle, indicasse una nuova vita di povertà volta al bene spirituale, volesse che lo seguissimo diventando pescatori di anime e in ultimo impeto di vocazione divina si facesse crocifiggere dicendo che è per la nostra salvezza… Bhè, non v’è la pallida titubanza che sarebbe considerato un emerito imbecille.
Facebook non è che un esemplare strumento di amplificazione delle manie di protagonismo e di controllo degli individui.
Essere violenti non va di moda.
Quando ero bambino, erano solo i ceti ricchi a usare la parola stronzo; oggi è una conquista dei ceti medi.
Rifletteteci bene. Anche una banalissima caffettiera è stata il sogno di qualcuno che non pensava di poter diventare colui che avrebbe risvegliato l’intero mondo.
L’assurdo nasce dal confronto fra la domanda dell’uomo e l’irragionevole silenzio del mondo.