Nicola Aghilar – Tempi Moderni
Una volta anche nei momenti peggiori eravamo felici ora anche nei momenti migliori siamo tristi.
Una volta anche nei momenti peggiori eravamo felici ora anche nei momenti migliori siamo tristi.
Noi siamo quelli che diciamo di voler bene poi, alla prima occasione voltiamo le spalle. Noi siamo quelli che diciamo di amare gli animali poi, andiamo nei circhi, compriamo le pellicce, mangiamo le carni. Noi siamo quelli che facciamo gli auguri di buon Natale poi, per 364 giorni ci scordiamo dell’altro. Noi siamo quelli che diciamo di tenere alla salute dei nostri figli poi, facciamo mangiare loro solo “merda”. Noi siamo quelli che parliamo di altruismo, sensibilità, sostegno poi, fuggiamo tutto questo. Noi siamo quelli che nel parlare di un sofferente esclamiamo “poverino” poi, lo incrociamo e gli neghiamo anche una semplice carezza. Noi siamo quelli che diciamo di credere in Dio fatto uomo poi, nell’incontro quotidiano con Gesù, siamo capaci di dirgli: “Non ti conosco”. Noi siamo questi.
Finché i bambini piccoli vengono lasciati soffrire, non c’è vero amore in questo mondo.
Ma le persone che salutano celebrità defunte sui social network che cosa salutano a fare se le suddette persone son passate a miglior vita? Forse se si vuole fare i becchini lo si dovrebbe fare con più classe e farsi un giro al cimitero. E magari restarci.
La psicanalisi è un mito tenuto vivo dall’industria dei divani.
La pubblicità è la più grande forma d’arte del ventesimo secolo.
Siamo nell’era in cui non sono più gli uomini a prostituirsi, ma le loro coscienze.