Charles Péguy – Tempi Moderni
Quarant’anni è un’età terribile. Perché è l’età in cui diventiamo quello che siamo.
Quarant’anni è un’età terribile. Perché è l’età in cui diventiamo quello che siamo.
Qualcosa di buono lo ha fatto la cosiddetta crisi, ha creato nuovi posti di lavoro, quelli di chi cerca le soluzioni oppure dice di averle.
Il presente non è mai presente se non nel futuro come passato.
Odio le persone che scherzano sul suicidio, sul dolore altrui, sul bullismo, sull’obesità. Nessuno e dico nessuno sa quello che la gente intorno a voi sta realmente passando. State in silenzio e guardatela negli occhi.
“C’è un francese, un tedesco, un italiano…”. Quand’ero ragazzino le barzellette che andavano per la maggiore iniziavano così. La morale? L’italiano era il più furbo di tutti. Oggi se dovessimo raccontare una barzelletta di questo genere, inizierebbe in maniera differente. Del tipo. “C’è un italiano… e tutti gli altri a prenderlo per i fondelli”.
Gli uomini si dividono in pezzi di carbone e diamanti; e grazie a Dio se ne trovano molti dei primi e pochi dei secondi.
Si assolve la macchina umana che fa il male funzionando male, si condanna quella che lo fa funzionando bene.