Barbara Brussa – Tristezza
Ha fatto più vittime l’incomprensione, che non la mancanza d’amore o d’affetto.
Ha fatto più vittime l’incomprensione, che non la mancanza d’amore o d’affetto.
Che c’è? C’è che sono le tre di notte e non ho voglia di spegnere la luce. Non ho voglia di ricominciare a pensare. Non ho voglia di addormentarmi con gli occhi bagnati. Non ho nemmeno voglia di svegliarmi domattina, perché la giornata sarà uguale a questa appena passata. E così scrivo, per cercare di buttar fuori qualcosa che tanto so già di non riuscire a fare. Che c’è? C’è che sono stanca. Stanca di vedere un grosso punto davanti alla mia vita. Così va. Da schifo. Non la spegnerò la luce stanotte!
So per certo che Dio la allontanerà da me, perché Lui me l’ha donata e io non lo meritavo. So per certo che non mi ama, anche se vorrei che mi sbagliassi. So per certo che mi lascerà, come hanno fatto tutte, e che io ne morirò. So per certo che lei non è mia, ma di qualcun altro. So per certo che ho paura…
Le lacrime d’amore sono le peggiori, scendo al cuore e lasciano cicatrici profonde.
Quando si è profondamente infelici, si tende ad additare la felicità altrui come ipocrisia o credere che sia causata dall’incoscienza e dall’ignoranza delle “condanne” proposteci dalla vita. Forse sarebbe meglio, tirar fuori i coglioni per tentare di raggiungere la propria felicità, chiedersi perché non si è finora riusciti e smetterla di disprezzare tutto il mondo intorno.
Forse un giorno riuscirò a dare un senso e una motivazione a tutte le lacrime, a tutte le batoste e le sconfitte. A tutte quelle delusioni e ferite, a tutte le illusioni e le persone sbagliate che senza pensare mi hanno ferito. Forse un giorno arriverà quel qualcuno che mi farà dire: “Ne valeva la pena perché tutto quello che è stato mi ha portato te”!
Un solo dato di fatto è in grado di sterminare un esercito di banali “giustificazioni”.