Moreno Michielin – Tristezza
Lascio accesa la candela perché bruci ogni pensiero di tristezza prendo la mano della gioia e mi riempio della sua energia, una carezza sento, un brivido lungo la schiena, l’invisibile luce mi abbraccia, ora è pace.
Lascio accesa la candela perché bruci ogni pensiero di tristezza prendo la mano della gioia e mi riempio della sua energia, una carezza sento, un brivido lungo la schiena, l’invisibile luce mi abbraccia, ora è pace.
La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci.
Se solo potessi cancellare anche il suo dolore, lo farei. Farei qualsiasi cosa. E non desidero niente di più che baciare ogni sua singola cicatrice, baciare e cancellare quegli anni orrendi di abbandono. Ma so di non poterlo fare.
Se piangere fa bene allora sono sana come un pesce. Se le batoste fanno crescere il mio livello di maturità è altissimo. Se donare fiducia e amore senza pretendere è un atto di umiltà allora potrebbero farmi Santa! Non imparerò mai io… non imparerò mai! Tutto si impara nella vita, ma non a non soffrire! Questo non si impara e non si imparerà mai!
Capita, di sentirsi vuoti dentro. Di fermarsi, osservarsi e non riconoscersi più. Non siamo cambiati. No. Siamo solo, pian piano, distrutti. Ti senti l’anima a brandelli e ti chiedi come hai fatto a non accorgertene. Ma lo sapevi. Lo sapevi benissimo. Il fatto è che l’hai sempre tenuto nascosto, agli altri e a te stessa. Hai finto sorrisi ricacciando le lacrime, soffocando sentimenti. E ora hai l’animo pieno di parole non dette e altre che ti hanno spezzato il cuore.
Quando una persona se ne va dovrebbe portare via con sé tutto quanto, anche i ricordi. Soprattutto i ricordi.
Certe lacrime dovrebbero restare proprio lì dove le hai trovate.