Adolfo Coppola – Tristezza
Nulla fu triste che un dolce pensiero nella notte.
Nulla fu triste che un dolce pensiero nella notte.
Vorresti partire, andare via, ma sai che la valigia della tua vita sarà riempita dai ricordi, dai dolori, dalle sensazioni che ti hanno accompagnato e allora ti siedi e piangi perché capisci che la tua felicità non è data dal luogo, ma dalla forza di cambiare.
È un errore piangere su cose passate, quando ci si trova in un momento di debolezza e sconforto.
Piangere è come respirare: più tieni dentro, più poi cacci fuori.
Molti sentono tanta tristezza in questi giorni di festa, ma i nostri cari sono qui vicino a noi, se solo potessimo ascoltare quest’emozione forse loro sarebbero liberi di andare.
Ho una delusione che non riesco a scacciare via… non riesco più a fidarmi delle persone… a credere nelle loro parole e nei loro gesti… faccio fatica a tirar fuori quella che sono davvero… ho così tanto da dare alle persone… perché non riesco a trovare qualcuno che sia realmente interessato a quello che ho dentro… qualcuno che mi faccia brillare nel suo cielo…
Ed è nel più vasto dei silenzi, che il dolore penetra negli strati più profondi della nostra anima.