Antonio Rega – Tristezza
L’amore! Quello grande, sa vestirsi di sofferenza.
L’amore! Quello grande, sa vestirsi di sofferenza.
Oggi mi sento completamente privo di emozioni… ma questa vacuità l’avverto come un chiodo, fissato, nel petto… come se la mia anima fosse un quadro appeso “obliquamente”, coperto da un telo nero, affinché nessuno possa vederlo.
Ho una delusione che non riesco a scacciare via… non riesco più a fidarmi delle persone… a credere nelle loro parole e nei loro gesti… faccio fatica a tirar fuori quella che sono davvero… ho così tanto da dare alle persone… perché non riesco a trovare qualcuno che sia realmente interessato a quello che ho dentro… qualcuno che mi faccia brillare nel suo cielo…
Tristezza, solitudine, rabbia. Quasi tutte le canzoni che mi piacciono ne parlano. Suonandole è come se affrontassi quei mostri, soprattutto quando non riesci neanche a dare loro un nome. Poi, però, finita la musica, quelle cose restano lì. Certo, magari adesso le sai riconoscere meglio, ma nessuno le ha magicamente spazzate via.
Che c’è? C’è che sono le tre di notte e non ho voglia di spegnere la luce. Non ho voglia di ricominciare a pensare. Non ho voglia di addormentarmi con gli occhi bagnati. Non ho nemmeno voglia di svegliarmi domattina, perché la giornata sarà uguale a questa appena passata. E così scrivo, per cercare di buttar fuori qualcosa che tanto so già di non riuscire a fare. Che c’è? C’è che sono stanca. Stanca di vedere un grosso punto davanti alla mia vita. Così va. Da schifo. Non la spegnerò la luce stanotte!
Un fragile dolore unisce gli animi più di quanto possa fare una travolgente gioia.
Il dolore quando ci appartiene trafigge i cuori, crocifigge gli animi, e ci sovrasta di misericordia…