Cristina Carboni – Tristezza
Non temere la solitudine, è un fiore da coltivare e al momento giusto sa donarti i frutti.
Non temere la solitudine, è un fiore da coltivare e al momento giusto sa donarti i frutti.
Non sempre ciò che vediamo non ciò che realmente è, il sorriso può essere semplicemente una maschera per il dolore e le lacrime un modo per trarre in inganno chi potrebbe crederci.
Il dolore non percorre le rughe ma le accentua. Il dolore spegne il sorriso, trascinando inesorabilmente gli angoli della bocca verso il basso, incurva le spalle, contrae lo stomaco, irrigidisce gli arti. Ti sembra di morire, insomma. Il punto è che non muori. Continui ad andare avanti, abituandoti perfino a questa condizione. Ci si abitua talmente tanto da correre il rischio di non saper riconoscere poi i pochi momenti di felicità che ci capiterà di sicuro di vivere nuovamente. Non vivi, sopravvivi. E la cosa buffa, se così vogliamo definirla, è che molto spesso l’artefice del nostro dolore è paradossalmente lo stesso che potrebbe guarirlo. Ma quasi mai lo fa.
Persone come preservativi. Le riempi di te fino all’ultima goccia e poi le getti sotto il letto, con la polvere, a sgocciolarti via fino al loro inaridimento totale.
Gireremo come gli psicopatici in una notte fredda e triste come il cuore di chi ama la persona sbagliata.
Il dolore è stato parte integrante del mio percorso, di vita, ma mi ha fatto capire che niente è più prezioso di un grande amore.
Non è tanto essere illusi. Quanto la delusione di averci creduto.