Marco Mei – Tristezza
Non sono a prova di colpi, i colpi provano che sono.
Non sono a prova di colpi, i colpi provano che sono.
È una sensazione strana, indecifrabile, impalpabile che arriva all’improvviso senza preavviso, e ti lascia dentro un senso di incompletezza, l’amplificazione di una mancanza indefinita, la percezione di un vuoto senza identità, un profumo che non sai descrivere, un rimpianto forse. La malinconia.
Arrivi ad un punto dove lo senti dentro, di aver bisogno di qualcosa di nuovo. Qualcosa che ti sia necessario per scoprire te stessa. Perché sei maledettamente stanca di fissarti allo specchio e distogliere lo sguardo. Sei stanca di ripeterti che va tutto bene. Sei stanca di fingere sorrisi. Sei stanca di non poter scoppiare in lacrime. Di non poter lavar via lo schifo che ti ritrovi addosso. Non sai più chi sei. Hai bisogno di ritrovarti. Di prenderti per mano. Di non lasciarti andare. Mai più.
Ho occhi, per vedere. Ho cuore, per sentire. Ho una spada, per tagliare. Ho il velo, per celare. Ho il silenzio, per parlare.
Accetta la tua tristezza, non rinchiuderla sotto una maschera, altrimenti la ferita rimarrà sempre aperta e con l’aggregarsi di nuova tristezza la sofferenza potrebbe aumentare.
I sorrisi sinceri esigono motivi sinceri.
La vita di un individuo può finire da un momento all’altro, a volte è proprio l’individuo stesso che mette fine alla propria esistenza, ritenendola inutile.