Francesco Saudino – Tristezza
Quando sei da solo con te stesso finisci col chiederti cosa sia davvero importante, e capisci che non temi la solitudine, ma certe risposte.
Quando sei da solo con te stesso finisci col chiederti cosa sia davvero importante, e capisci che non temi la solitudine, ma certe risposte.
Oggi sono triste.Incrocio le altre macchine e scorgo, sui volti dei miei fratelli, rughe di preoccupazione.C’è lamiera e società tra di noi, a impedire di mettere una mano sulla spalla e dire “Non ti preoccupare!”, frase inutilmente incoraggiante.E invidio gli uccelli.Sono tre metri sopra di noi, liberi da questa gravità che ci schiaccia nel fango, lontani dai veleni che ci somministriamo masochisticamente.Solo tre metri, per il loro mondo senza problemi.
Nel silenzio della solitudine si ascolta meglio la voce dell’anima; ma poi è bello rispecchiarsi negli altri.
A volte le mie lacrime sono segno di impotenza…
Non posso resettarmi come un computer, ma lo farei volentieri.
Le persone per le quali soffriamo devono anche meritarsi il nostro dolore. Non trovi?
Chi ha sofferto vede tutto in modo diverso. Mentre gli altri osservano una panchina, loro rivivono il ricordo di una mattina. Mentre gli altri raccontano quella storia con frasi sdolcinate, loro scorgono quelle ferite mai andate. Mentre gli altri sorridono per un messaggio, loro maledicono il giorno in cui se lo ritrovarono di fianco. Mentre gli altri vedono l’amore, loro vedono un’altra illusione. Quelli che han sofferto li riconosci dal profilo. Sono col naso all’insù, cercando tra le stelle ancora qualche speranza in più.