Matteo Casella – Tristezza
Un alito di vento, un profumo, sta forse arrivando la primavera dentro al mio inverno?
Un alito di vento, un profumo, sta forse arrivando la primavera dentro al mio inverno?
Tutti dicono che il dolore aiuta ad essere o a diventare più forti. Lo dicono come se questo potesse rallegrare la persona che hanno difronte. Lo dicono ignorando ogni volta che questa è stata distrutta. Pensano che possa consolarla. La maggior parte delle volte funziona devo ammetterlo, ma per me no. Sono più forte è vero. Ma darei tutta la mia “forza” per avere un briciolo della serenità d’animo che hanno le altre persone. Vorrei far capire loro che non ne vale la pena e che non sempre la forza è abbastanza come riscatto.
Si riesce a convivere con i vuoti, ma è un dolore che non si potrà mai colmare.
Lo sguardo vuoto, fisso al soffitto, la sigaretta che lentamente si consuma, mentre mi chiedo se il destino si diverta a giocare brutti scherzi, che se non ci fossimo conosciuti sarebbe andato tutto meglio, sei sbucata nella mia vita all’improvviso, come un piccolo fiore primaverile, piano piano hai riempito i miei vuoti spazzando via dubbi e incertezze, eri il sole che illuminava le mie giornate, eri l’aria che respiravo. Ho lasciato che il mio cuore mi guidasse, ma esso non ha cervello per pensare, occhi per vedere, non può immaginare il dolore di un amore finito senza un perché, non sa cosa significhi dover rinunciare alla persona che ami. Forse se non lo avessi ascoltato oggi non sarai qui a scrivere, forse avrei il coraggio di vivere, perché da quella maledetta sera in cui hai fatto crollare il mio mondo non riesco più a trovare un motivo per ricominciare, la tua voce così fredda e distaccata ha fermato il mio tempo, lasciandomi in ginocchio senza la forza di reagire, ho supplicato che qualcuno mi svegliasse, ho sperato con tutto me stesso che fosse solo un incubo, ma purtroppo era tutto reale, e benché mi nasconda dietro finti sorrisi, la mia anima è ancora lì in ginocchio, niente riesce a scuoterla, niente gioia ne vane speranze, solo il dolore che lentamente la consuma, come una sigaretta che stà per spegnersi.
Fai scelte di vita che pensi ti allontanino dal dolore, e poi lo senti, è lì, sempre presente come un animale rabbioso che scava nel cuore. Il dolore non se ne vuole proprio andare. A volte si addormenta e lascia spazio alla gioia, poi all’improvviso si sveglia.
La solitudine è un vuoto in espansione in mezzo all’infinità sconosciuta dello spazio.
Prima di ferire un cuore, ricordati che puoi restare dentro di lui.