Fanny Pala – Tristezza
Non si sta male per qualcuno che non si ha, ma per qualcuno che ha preso il tuo cuore e lo ha fatto a pezzi.
Non si sta male per qualcuno che non si ha, ma per qualcuno che ha preso il tuo cuore e lo ha fatto a pezzi.
Il dolore, una sorta di Dio. Tu guarda alla tua entità che io penso al mio.
Quanta cattiveria si cela nei cuori delle persone, di presenza affabile e innocua. Quanta falsità si nasconde negli occhi di chi non sa far altro che complimentarsi nell’agire provocando male! Infliggono, affiggono vendette; per incalzare vittorie, con la loro sicurezza, grandezza, onnipotenza, che tutto è al di fuori di questo. Ma non sanno ancora che tutto quello che si da si riceve in cambio in quantità elevate. Se oggi doni cattiveria domani ti ritornerà cattiveria allo stato puro più di quanta tu ne abbia data! Medita. Passa la tua mano sulla coscienza se ne hai una e fai la cosa giusta, per te e per gli altri!
Mi dicono che per stare bene devo tirare fuori tutto quello che ho dentro, ma se si è educati sin da piccoli a non fare trasparire mai nulla è difficile, quasi impossibile, persino le lacrime si nascondono per non farsi notare e tutto resta li sospeso nel limbo di me stessa.
Ci sono lussi che anche i poveri possono permettersi, le lacrime per esempio.
Quando ti aggrappi alla speranza, tutto il tuo essere si attiva perché ciò che speri ti sia concesso; tutto l’universo partecipa a che tu non sia deluso; Dio non può spegnere quella che è la scintilla di se stesso nell’uomo.
Il peso più grande che il nostro cuore fatica a portare, è la consapevolezza della nostra impotenza di fronte alle ingiustizie e alle condizioni senza alternativa.