Antonio Curnetta – Tristezza
La cosa più difficile da perdonarsi nella vita è perdere un genitore, senza essere riusciti a dirgli quanto gli si si voleva bene.
La cosa più difficile da perdonarsi nella vita è perdere un genitore, senza essere riusciti a dirgli quanto gli si si voleva bene.
Quella che tu chiami pazzia è nient’altro che la mia libertà. Che non ha alternative perché, se non fossi libero, impazzirei comunque.
Troppe persone ti lasciano lo schifo nel cuore.
A settembre la vita si veste di nuovi colori e si arricchisce di nuovi sapori, le nostre avventure avranno nuovi scenari e una nuova colonna sonora. Perché a settembre finisce solo l’estate, ma ricomincia la vita.
La malinconia ha bisogno di rifugio, di occhi umidi, di labbra che tremano ed unghie conficcate nel palmo della mano. La malinconia necessita di urla silenziose, di rimpianti, di rimorsi e di attese infinite. La malinconia ha bisogno di amori perduti, di rancore incrostato, di tristezza palese. La malinconia necessita di una valvola di sfogo, di un tic nervoso, di ricordi troppo grandi per essere assimilati tutti insieme. La malinconia ha bisogno di distruggerci per poi lasciarci liberi di rinascere a nuova vita. La malinconia ha bisogno di una definizione per essere identificata e correttamente collocata nel cuore e nella mente. La mia, di malinconia, porta da sempre il tuo nome.
Pensavo di essere l’oggetto del suo amore. Ero il suo oggetto e basta.
Con quella faccetta d’angelo e pure nei suoi occhi c’era il dolore, un dolore che può aver provato solo chi è andato all’inferno ed è tornato indietro, sono stati quegli occhi a fottermi!