Marco Girau – Tristezza
Vorrei chiedere scusa a quell’uccellino che ogni mattina canta fuori dalla mia finestra, per non avere abbastanza saggezza da scordare i miei problemi al suo incantevole cinguettare.
Vorrei chiedere scusa a quell’uccellino che ogni mattina canta fuori dalla mia finestra, per non avere abbastanza saggezza da scordare i miei problemi al suo incantevole cinguettare.
Le lacrime sono la materializzazione dei nostri sentimenti e la materializzazione della nostra vitalità.
Quando tu mi chiedi come io stia, io sempre ti rispondo “bene”, anche si dentro di me sto male.
Il viale dei pensieri è sempre il più lungo da percorrere e da superare.
E tutte quelle attese che profumano di speranza, ma hanno il sapore del pianto.
Il dolore ci ha cambiate. Alcune donne le ha migliorate altre solo peggiorate.
Quando il cuore di una donna piange nessuno lo sente e nessuno può guarirlo o controllarlo, meglio lasciarlo piangere perche c’è il rischio che può accumulare sempre di più, sempre di più, fino a che non riesce più contenere nulla. Solo il tempo può guarire le sue ferite. Quando piange il cuore di una donna il silenzio scompare, perché quel suo pianto, quel suo tormento stordisce tutto l’essere che in esso vive. Quando va via lascia il ricordo di quel pianto e tanta amarezza, ma ci sarà sempre qualche dono nascosto: Basta nutrire il pensiero della memoria, riempiendo valigie, rimaste vuote di emozioni nel tempo, poi il dolore sparisce e si riprende coscienza, e si capisce che desiderare di morire è troppo e che la vita e pur sempre un bellissimo dono, e vale la pena viverla.