Marco Girau – Tristezza
Vorrei chiedere scusa a quell’uccellino che ogni mattina canta fuori dalla mia finestra, per non avere abbastanza saggezza da scordare i miei problemi al suo incantevole cinguettare.
Vorrei chiedere scusa a quell’uccellino che ogni mattina canta fuori dalla mia finestra, per non avere abbastanza saggezza da scordare i miei problemi al suo incantevole cinguettare.
La tristezza è una tela bianca da coprire con il dipinto della tua vita.
I suoi sguardi si sono persi da quando lei si è allontanata da lui, e i miei ancora di più, da quando lui si è allontanato da me.
Se io oggi sto a pezzi, non importa a nessuno, come sempre. Quindi amici vi dirò solo questo: “Sto bene, non preoccupatevi”.
La sofferenza è peggiore della morte.
La mente viaggiauna parola ed il pensiero immaginauna volontà grande un modo di essere, vivere!Vedo la felicità mascherata di armonia che mi deride. Chiedo alla vita un raggio della sua paceche rischiari i vuoti del vivere,quella incomprensionequella solitudine non sono cosa mia,vedo i colori del mio sorriso: sono vivo. Al di là della mia tristezza.
Addio.Vorrei ancora averti qui è abbracciarti forte forte a me,coccolarti e stringerti a me,ma ormai tutto è finito,l’emozioni, l’amore, il desiderio, l’amicizia!La sera mi viene voglia di piangere, e a volte succede.Il mio cuore è freddo, non trova una parola calda per riscaldarsi,ne tu ormai gli parli più ne lo riscaldi.Hai deciso così! Il dialogo per te non esiste, ne dirmi la verità, ne essere sincera con me. Ti avrei capito se eri sincera con me. Bastava dirmi non ti amo.Addio!