Monica Moretti – Tristezza
E il vuoto intorno a me, sa di amara solitudine che neanche tu, sorella luna, riesci a colmare con il tuo dolce sorriso.
E il vuoto intorno a me, sa di amara solitudine che neanche tu, sorella luna, riesci a colmare con il tuo dolce sorriso.
Io non ho mai avuto una tristezza che un’ora di lettura non abbia dissipato.
Ogni dolore viene scritto su lastre di una sostanza misteriosa al paragone della quale il granito è burro. E non basta un’eternità a cancellarlo.
Infelice è colui che non ha nessuno.
La tristezza ci informa e ci chiede di riposare e riflettere, mentre la società ci impone di continuare a tutti i costi. Così insistiamo fino a crollare. Ben presto quello che era un sentimento informativo ed adattativo diventa l’angoscia esistenziale della colpevolezza. E nulla sarà mai più come prima.
Succede di essere invidiosi di qualcuno, succede e non possiamo farci un bel niente. E succede anche che una piccola parte malsana di noi gioisce quando la felicità di quel qualcuno viene incrinata o perduta: dovremmo però chiederci quanto sia vera la felicità del prossimo che tanto invidiamo e, soprattutto, quanto gli possa essere costata, quanto possa aver sofferto, combattuto e pianto prima di raggiungere quel piccolo spicchio di felicità senza che nessuno lo sapesse… e forse questo ci renderebbe meno invidiosi e più contenti della felicità degli altri.
Chi ti vuol bene ti fa piangere.