Annamaria Crugliano – Tristezza
Resterai nel dolce suono di quelle parole che sicuramente avresti amato.
Resterai nel dolce suono di quelle parole che sicuramente avresti amato.
Quando si è profondamente infelici, si tende ad additare la felicità altrui come ipocrisia o credere che sia causata dall’incoscienza e dall’ignoranza delle “condanne” proposteci dalla vita. Forse sarebbe meglio, tirar fuori i coglioni per tentare di raggiungere la propria felicità, chiedersi perché non si è finora riusciti e smetterla di disprezzare tutto il mondo intorno.
I dolori più forti, quelli più intensi, quelli che nemmeno si vedono. Quelli che nonostante noi ci mettiamo tutto l’impegno del mondo per scacciarli e non abbatterci; “ci mettono a terra” senza scampo. I dolori più forti ce li portiamo dentro e nemmeno il tempo riuscirà a cancellarli.
Il paradosso dell’ipocrisia non smette mai di stupire e di indignare.
Non lo so perché i momenti felici durano cosi poco e quelli tristi sembrano non finire mai, la cosa certa è che senza quelli tristi non potremmo mai apprezzare veramente appieno i pochi attimi di gioia concessaci.
Ti avrei guardato pensando che era incredibile che qualcuno di così meraviglioso, che non merito, stesse con me.
Perdere un genitore può essere visto come una sfortuna; perderli entrambi è segno di trascuratezza.