Angelica Thompson – Tristezza
Inganni te stesso convincendoti di riuscire a sopportare.Ma è inutile mentire quando basta guardarti in faccia per capire.
Inganni te stesso convincendoti di riuscire a sopportare.Ma è inutile mentire quando basta guardarti in faccia per capire.
Quando sono triste guardo l’arcobaleno. E se non c’è, lo invento.
Ho visto persone essere giudicate forti solo perché erano fredde. Pochi hanno capito che quella freddezza era solo un muro pieno di dolore e tanta sofferenza.
Adoro la solitudine perché ci ritrovo me stessa e credo che chi ne rifugga abbia soltanto paura di ritrovarvici la propria vera essenza.
Stanche ad abbracciarsi le anime tanto desiderano ospitarsi nel posto ove i corpi vorrebbero. (Il letto)
Sfogo la mia rabbia con la forza di un felino. Intanto dentro mi rodo e intristisco con la sensibilità di una bambina.
Puntuale arrivò la pioggia, buia e cupa, fredda come doccia gelata…l’avevo attesa… sapevo che sarebbe arrivata, immobile me ne stavo con un nodo alla gola che mi strozzava, ma non affogava… perché l’acqua affoga se ci si immerge.
Quando sono triste guardo l’arcobaleno. E se non c’è, lo invento.
Ho visto persone essere giudicate forti solo perché erano fredde. Pochi hanno capito che quella freddezza era solo un muro pieno di dolore e tanta sofferenza.
Adoro la solitudine perché ci ritrovo me stessa e credo che chi ne rifugga abbia soltanto paura di ritrovarvici la propria vera essenza.
Stanche ad abbracciarsi le anime tanto desiderano ospitarsi nel posto ove i corpi vorrebbero. (Il letto)
Sfogo la mia rabbia con la forza di un felino. Intanto dentro mi rodo e intristisco con la sensibilità di una bambina.
Puntuale arrivò la pioggia, buia e cupa, fredda come doccia gelata…l’avevo attesa… sapevo che sarebbe arrivata, immobile me ne stavo con un nodo alla gola che mi strozzava, ma non affogava… perché l’acqua affoga se ci si immerge.
Quando sono triste guardo l’arcobaleno. E se non c’è, lo invento.
Ho visto persone essere giudicate forti solo perché erano fredde. Pochi hanno capito che quella freddezza era solo un muro pieno di dolore e tanta sofferenza.
Adoro la solitudine perché ci ritrovo me stessa e credo che chi ne rifugga abbia soltanto paura di ritrovarvici la propria vera essenza.
Stanche ad abbracciarsi le anime tanto desiderano ospitarsi nel posto ove i corpi vorrebbero. (Il letto)
Sfogo la mia rabbia con la forza di un felino. Intanto dentro mi rodo e intristisco con la sensibilità di una bambina.
Puntuale arrivò la pioggia, buia e cupa, fredda come doccia gelata…l’avevo attesa… sapevo che sarebbe arrivata, immobile me ne stavo con un nodo alla gola che mi strozzava, ma non affogava… perché l’acqua affoga se ci si immerge.