Sabrina Dominga – Tristezza
Quei silenzi infiniti, che non ti fanno trovareuna via d’uscita e che ti tolgono il respiro!… mi manchi, mi manchi tanto!…
Quei silenzi infiniti, che non ti fanno trovareuna via d’uscita e che ti tolgono il respiro!… mi manchi, mi manchi tanto!…
Sei uscito sbattendo i ricordi di noi.
Questo “luogo” mi appare particolarmente triste, quando leggo tristezza immutata nel tempo, senza cogliere la forza e il desiderio per superarla.
Ognuno di noi viene al mondo per volere di qualcun’altro. Prima del concepimento non siamo nulla quindi in ogni caso non possiamo dare il nostro consenso o meno alla nostra nascita. Essere vivi è come essere costretti a comprare un prodotto senza avere la minima possibilità di trattare col venditore prima dell’acquisto, e se il prodotto non ti piace per niente l’unico rimborso reale e completo è il suicidio, ma è troppo pericoloso e spaventoso. Ergo, la vita è un’enorme truffa. Senza neanche una polizia a cui presentare una denuncia.
Piango forse non sono io, sono quelli che mi fanno piangere, che di se stessi possono solo piangere.
Tristezza:è ridere quando si vuole piangere.È andare via quando si vuole rimanere.È ricevere un no quando si aspetta un sì.È prima di tutto, odiare quando si vuole amare.
Ci sono due occhi che vomitano lacrime, un mascara nero che sporca il viso ed un maledetto biglietto stropicciato per il tempo e la stanchezza. Dietro ad un filo di un telefono c’è un mare di lacrime. Usami, come non hai fatto con nessun’altra; usa le mie mani, le mie carezze, le mie emozioni, i miei “Ti voglio bene” detti di corsa. Usa tutto ciò che di me hai nelle mani. E non preoccuparti di tutto ciò che distruggi, tanto è mio.