Roberto Giusti – Tristezza
Avremo mai davvero il coraggio, di ripartire da una lacrima amara… ormai dispersa fra le ceneri, di un tempo dimenticato?
Avremo mai davvero il coraggio, di ripartire da una lacrima amara… ormai dispersa fra le ceneri, di un tempo dimenticato?
Lo stordimento del distacco era passato, ma il dolore mi colpiva all’improvviso, piegandomi in due e torturandomi il corpo di singhiozzi. “Dove sei?” Gridavo nella mia testa. “Dove sei andato?”. Ovviamente, non ebbi mai risposta.
Avere più niente da dire né da dare a sé stessi né agli altri. Abbandonare il proprio corpo, anestetizzato dal dolce veleno della speranza, tra le braccia dell’imbrigliata ragnatela della vita. Aspettare un sussurro del vento che guidi la nostra anima alla ricerca di dimensioni parallele.
Delusa e triste mi rivolgo alla vita senza capacità d’accoglierla!
Il depresso è colui che si sente solo in una folla.
A volte… è necessario perdere il “controllo” per trovare un nuovo equilibrio.
Chi vuole il mio amore oggi… nessuna?Dai, chi desidera il mio amore oggi? Vorrei farvelo…
Lo stordimento del distacco era passato, ma il dolore mi colpiva all’improvviso, piegandomi in due e torturandomi il corpo di singhiozzi. “Dove sei?” Gridavo nella mia testa. “Dove sei andato?”. Ovviamente, non ebbi mai risposta.
Avere più niente da dire né da dare a sé stessi né agli altri. Abbandonare il proprio corpo, anestetizzato dal dolce veleno della speranza, tra le braccia dell’imbrigliata ragnatela della vita. Aspettare un sussurro del vento che guidi la nostra anima alla ricerca di dimensioni parallele.
Delusa e triste mi rivolgo alla vita senza capacità d’accoglierla!
Il depresso è colui che si sente solo in una folla.
A volte… è necessario perdere il “controllo” per trovare un nuovo equilibrio.
Chi vuole il mio amore oggi… nessuna?Dai, chi desidera il mio amore oggi? Vorrei farvelo…
Lo stordimento del distacco era passato, ma il dolore mi colpiva all’improvviso, piegandomi in due e torturandomi il corpo di singhiozzi. “Dove sei?” Gridavo nella mia testa. “Dove sei andato?”. Ovviamente, non ebbi mai risposta.
Avere più niente da dire né da dare a sé stessi né agli altri. Abbandonare il proprio corpo, anestetizzato dal dolce veleno della speranza, tra le braccia dell’imbrigliata ragnatela della vita. Aspettare un sussurro del vento che guidi la nostra anima alla ricerca di dimensioni parallele.
Delusa e triste mi rivolgo alla vita senza capacità d’accoglierla!
Il depresso è colui che si sente solo in una folla.
A volte… è necessario perdere il “controllo” per trovare un nuovo equilibrio.
Chi vuole il mio amore oggi… nessuna?Dai, chi desidera il mio amore oggi? Vorrei farvelo…