Giorgio De Luca – Tristezza
Donne vestite di nero attraversano sentieri di nebbia accarezzate dal freddo respiro del vento.
Donne vestite di nero attraversano sentieri di nebbia accarezzate dal freddo respiro del vento.
Mi sono addormenta bambina sorridente, e mi sono svegliata donna piangendo!
E vorrei sparire, camuffarmi nell’oscurità più cupa e massiccia per diventare invisibile e andarmene da questa vita. Il problema è che non riesco a capire se la mia figura è già impercettibile oppure è la mia esistenza ad essere inutile.
Tutto tollero, tutto sopporto, tanto faccio finta di non capirlo per non ferire, tanto lascio che mi scivoli via per non piangere, ma nella vita di ognuno di noi c’è un limite e quando si arriva al limite ogni cosa ti brucia dentro e non riesci più ad andare oltre.
Le offese fanno male come le bugie, ma quello che uccide è vedere gocce di dolore sul viso di chi si ama.
Alcune parole ti ustionano l’anima. La ferita si rimarginerà, ma le cicatrici restano.
La malinconia ha bisogno di rifugio, di occhi umidi, di labbra che tremano ed unghie conficcate nel palmo della mano. La malinconia necessita di urla silenziose, di rimpianti, di rimorsi e di attese infinite. La malinconia ha bisogno di amori perduti, di rancore incrostato, di tristezza palese. La malinconia necessita di una valvola di sfogo, di un tic nervoso, di ricordi troppo grandi per essere assimilati tutti insieme. La malinconia ha bisogno di distruggerci per poi lasciarci liberi di rinascere a nuova vita. La malinconia ha bisogno di una definizione per essere identificata e correttamente collocata nel cuore e nella mente. La mia, di malinconia, porta da sempre il tuo nome.