Assunta Caruso – Tristezza
Non ho bisogno che mi chiami, non ho bisogno dei tuoi baci né tantomeno che mi ami. Per ora, ho solo bisogno di mentire a me stessa.
Non ho bisogno che mi chiami, non ho bisogno dei tuoi baci né tantomeno che mi ami. Per ora, ho solo bisogno di mentire a me stessa.
Sono veramente pochi i giorni in cui riesco a sorridere, gli altri sono pieni di nostalgia e lacrime. Non voglio apparire come una vittima, quindi spesso nascondo il mio umore anche alle persone più care, nemmeno loro capirebbero non lo capisco nemmeno io, so soltanto che non li cerco, arrivano come i temporali e mi travolgono, e a me non rimane che sperare che passino il prima possibile.
Vorrei posare sul ciglio della mia porta e osservare con degli occhi oggettivi la realtà! Voglio vederla cosi com’è! Non voglio vedere felicità dove c’è tristezza, non voglio vedere tristezza dove c’è felicità! Voglio vedere ambedue nel loro vestito originale. Dopo di che le spoglierò e le renderò squallide agli occhi di ciascuno. Perché non c’è inganno a cio che non si conosce e non c’è verità a cio che si conosce: c’è solo il principio relativo che ogni cosa sarà tale solo per colui che la guarda!
Alla tristezza ci si abitua, alla disonestà mai.
Qualcuno diceva: ha qualcosa addosso, come una specie di infelicità.
Quando il dolore nell’anima è troppo intenso, anche le lacrime non trovano sfogo… il dolore è troppo forte e non può fuoriuscire dal proprio cuore neanche piangendo… anche le lacrime muoiono e una soluzione alla ferita sanguinante non c’è. Il dolore aumenta sempre più e devi accettare di convivere con un segno indelebile per tutta la vita.
Come può una piccola virgola portar via tutto il valore a questa vita mia! Solo, sono un’inerme carcassa, attorniato dagli avvoltoi della malinconia.