Silvana Stremiz – Tristezza
Il dolore fortifica oppure annienta e ti fa cadere nel burrone della disperazione.
Il dolore fortifica oppure annienta e ti fa cadere nel burrone della disperazione.
Sfoglio la pagine dell’anima cercando qualcosa che assomigli ad un noi ma trovo solamente me.
La morte è terribile, sta sempre in agguato, sembra quasi che non aspetti altro che portarti via.
Chiusi gli occhi e udii il vento e il suono dell’acqua che scorreva dolcemente, velocemente nel fiume. Mi bastò per un momento. Ma sapevo che non sarebbe durato, che questa pace sarebbe volata via come se mi venisse strappata dalle braccia, e io l’avrei inseguita, io, la più disperatamente sola tra tutte le creature di Dio, per riportarla indietro.
Il tempo passa, ma certi dolori no: restano vivi, presenti, costanti, senza dare tregua pronti a uccidere senza alcuna clemenza.
Sai l’illusione qual è? È quella di credere che tu cambierai per me.
Io non so se la neve ha ancora voglia di cadere con la levità dei suoi fiocchi, so però che tu hai bisogno del sole per scaldare il freddo che ti porti nel cuore.
Sfoglio la pagine dell’anima cercando qualcosa che assomigli ad un noi ma trovo solamente me.
La morte è terribile, sta sempre in agguato, sembra quasi che non aspetti altro che portarti via.
Chiusi gli occhi e udii il vento e il suono dell’acqua che scorreva dolcemente, velocemente nel fiume. Mi bastò per un momento. Ma sapevo che non sarebbe durato, che questa pace sarebbe volata via come se mi venisse strappata dalle braccia, e io l’avrei inseguita, io, la più disperatamente sola tra tutte le creature di Dio, per riportarla indietro.
Il tempo passa, ma certi dolori no: restano vivi, presenti, costanti, senza dare tregua pronti a uccidere senza alcuna clemenza.
Sai l’illusione qual è? È quella di credere che tu cambierai per me.
Io non so se la neve ha ancora voglia di cadere con la levità dei suoi fiocchi, so però che tu hai bisogno del sole per scaldare il freddo che ti porti nel cuore.
Sfoglio la pagine dell’anima cercando qualcosa che assomigli ad un noi ma trovo solamente me.
La morte è terribile, sta sempre in agguato, sembra quasi che non aspetti altro che portarti via.
Chiusi gli occhi e udii il vento e il suono dell’acqua che scorreva dolcemente, velocemente nel fiume. Mi bastò per un momento. Ma sapevo che non sarebbe durato, che questa pace sarebbe volata via come se mi venisse strappata dalle braccia, e io l’avrei inseguita, io, la più disperatamente sola tra tutte le creature di Dio, per riportarla indietro.
Il tempo passa, ma certi dolori no: restano vivi, presenti, costanti, senza dare tregua pronti a uccidere senza alcuna clemenza.
Sai l’illusione qual è? È quella di credere che tu cambierai per me.
Io non so se la neve ha ancora voglia di cadere con la levità dei suoi fiocchi, so però che tu hai bisogno del sole per scaldare il freddo che ti porti nel cuore.