Cesare Pavese – Uomini & Donne
Litierse. Non c’è dei sopra il campo. C’è soltanto la terra, la Madre, la Grotta, che attende sempre e si riscuote soltanto sotto il fiotto di sangue. Questa sera, straniero, sarai tu stesso nella grotta.
Litierse. Non c’è dei sopra il campo. C’è soltanto la terra, la Madre, la Grotta, che attende sempre e si riscuote soltanto sotto il fiotto di sangue. Questa sera, straniero, sarai tu stesso nella grotta.
L’orrore quotidiano, quello che ti distrugge dentro senza sosta, la violenza delle parole, la violenza sulla mente che ti costringe a non essere te, perché in fondo, come te stessa non vai mai bene. Tanto, qualunque cosa tu faccia sei sempre in balia dei suoi cambiamenti d’umore. Ascoltare quelle parole che sembrano finestre sul mondo, ma si rivelano muri dove andare a sbattere, muri che feriscono la propria dignità, quelle parole che come coltello ti uccidono lentamente e ti domandi, cosa ci stai a fare a questo mondo. Poi arrivi tu e ti prometti di occuparti di te. Nessuno, se non tu, puoi farlo, iniziando a rispettare la tua dignità di persona. Non è facile, ma ci puoi provare.
Tu puoi sdraiare cento donne per una notte ma prima o poi arriva quella che sdraia te per la vita.
Certi “uomini” quando si alleano sono solo un esercito di stronzi!
Non so cosa amassi di lui, non so cosa avessi di diverso da chiunque, so solo che ciò che provavo era unico.
Donne che si lamentano dei propri uomini, i casi sono due: o li lasciate e vi fate la vostra vita, o ve li tenete e smettete di fare le vittime, perché scegliete voi di farvi calpestare.
La donna che scrive mi dà, quasi sempre, lo stesso fastidio dell’uomo che cucina.