Gaetano Lo Presti – Uomini & Donne
Le donne… solo belle ed inutili distrazioni!
Le donne… solo belle ed inutili distrazioni!
Dietro a un grande uomo ci sono spesso grandi sacrifici e rinunce. Come ci sono dietro ai grandi trionfi.
Il vero nemico di una donna è il cuore, perché anche se soffre non vuole sentire ragioni.
La consapevolezza della donna è quell’istinto materno guidato dalla tenerezza e dalla ragione. La consapevolezza dell’uomo è il sostegno che può dare alla donna, affinché la paura dell’abbandono non lo soffochi per sempre. Ma è proprio per paura di soffrire che ci fermiamo allo stesso punto. Ed è solo con la consapevolezza che ci si aiutano le persone a rialzarsi una volta ruzzolate a terra. Poiché in quel momento non hai di fronte né pregiudizi e né niente, hai il tuo cuore nelle mani, che una volta toccato, dà un barlume a chi brancolando nel buio ha toccato il fondo, illuminandogli del buon esempio che tu stesso hai saputo dare se il maestro primo che l’ha dato sei stato te stesso.
Una donna è la storia delle sue azioni e dei suoi pensieri, di cellule e neuroni, di ferite e di entusiasmi, di amori e disamori. Una donna è inevitabilmente la storia del suo ventre, dei semi che vi si fecondarono, o che non furono fecondati, o che smisero di esserlo, e del momento, irripetibile, in cui si trasforma in una dea. Una donna è la storia di piccolezze, banalità, incombenze quotidiane, è la somma del non detto. Una donna è sempre la storia di molti uomini. Una donna è la storia del suo paese, della sua gente. Ed è la storia delle sue radici e della sua origine, di tutte le donne che furono nutrite da altre che le precedettero affinché lei potesse nascere: una donna è la storia del suo sangue.
Ogni uomo agisce motivato da tre sole cose: paura, speranza o abitudine.
Aleksej Alexandrovic non era geloso. La gelosia, secondo lui, offendeva la moglie e nella moglie si doveva avere fiducia. Perché poi si dovesse avere questa fiducia, cioè un’assoluta sicurezza che la sua giovane moglie avrebbe sempre amato solo lui, non se l’era mai domandato. Ora, però, benché la sua convinzione nel fatto che la gelosia era un sentimento vergognoso e che bisognava aver fiducia non fosse turbata, si sentiva davanti a un nuovo fatto, illogico e assurdo, e non sapeva che cosa dovesse fare. Aleksej Alexandrovic era di fronte alla vita, di fronte alla possibilità che la moglie amasse qualcuno che non era lui e questo gli sembrava molto illogico e assurdo, perché si trattava della vita stessa. Aleksej Alexandrovic aveva passato tutta la sua esistenza lavorando in quell’ambiente di funzionari che della vita è solo un riflesso. E ogni volta che si era scontrato con la vita vera e propria, se ne era allontanato. Si trovava nella situazione di un uomo che sta per passare su di un ponte sospeso sopra un abisso e tutt’a un tratto si accorge che il ponte è smontato e l’abisso gli si apre sotto i piedi. L’abisso era la vita vera, il ponte la vita artificiale che aveva menato fino allora Aleksej Alexandrovic. Per la prima volta gli si presentava la possibilità che sua moglie amasse un altro, e si spaventava davanti a questa possibilità.