Mark Twain – Uomini & Donne
“Che cosa sarebbe l’umanità, signore, senza la donna?” “Sarebbe scarsa, signore, terribilmente scarsa”.
“Che cosa sarebbe l’umanità, signore, senza la donna?” “Sarebbe scarsa, signore, terribilmente scarsa”.
Meglio essere un uomo comune e avere almeno un servo, piuttosto che essere importante, ma non aver da mangiare.
La definizione della donna? Una sfinge senza segreti.
Lei non voleva piacere, non le interessava. Voleva essere accettata per quello che era: una rosa blu con spine appuntite. Sapeva far male ma, se la sapevi prendere, il suo profumo ti inebriava. Era strana, non era come qualsiasi altra donna, era una di quelle donne che fanno paura. Troppo dura per scontrarsi, troppo fiera per abbassarsi a qualsiasi compromesso. Lei viveva d’amore, ma non di quell’amore fatto di cioccolatini e frasi dolci, ma di quelli veri, fatti di lacrime di rabbia e di dolore. Sapeva amare con tutta l’anima e la donava anche, era lei che ti faceva amare te stesso più che amare lei. Era una donna di quelle che quando le incontri o le tieni strette o se le perdi non le ritrovi più.
Si dice molto spesso che gli uomini sono cacciatori, ma alla fine è la donna a dare il si finale.
Era in me… era ovunque guardassi. Lo sentivo piangere per quei marchi a fuoco sulla pelle e ridere di una gioia ritrovata che sapeva di pazienza e perdono. Lo sentivo muoversi lento, crogiolarsi nel tepore di ogni mia cellula e correre felice, scalare le vette più alte di me e poi scendere giù in picchiata, fino a tuffarsi in un respiro. Lo sentivo leggere il libro di ogni mia vita e giocare a campana col mio sguardo. Lo sentivo abbracciarmi forte il cuore e bisbigliargli sereno ti amo. Se l’amore avesse avuto una voce sarebbe stata la sua.
Le sue labbra mi dissero quello che la sua bocca aveva sempre taciuto.