Giuseppe Calabrò – Verità e Menzogna
Non so che c’è lassù, oltre il cielo.
Non so che c’è lassù, oltre il cielo.
Un passo fra le stelle e nella menzogna di non essere, divenire, per far divenire anche chi crede di non essere.
Quando le masse applaudono, ci si chiede cosa si è fatto di male; quando criticano, ci si chiede cosa si è fatto di bene.
La menzogna vive sulla bocca del bugiardo: non fa crescere il naso, ma allunga le distanze con le persone.
Un uomo può accogliere in sè solo un certo livello di infelicità; al di là di questo limite essa lo annienta, o lo lascia indifferente.
Ogni risposta può essere utile. Dipende.
Sto vaffanculo è dedicato di cuore a tutti i vigliacchi, ai vuoti a perdere, alle lingue biforcute, alle maschere incipriate di ego. E, non ultimo, ai pirla inflazionati, perché le perle rare non esistono più.