Lucio Anneo Seneca – Verità e Menzogna
Il linguaggio della verità è semplice.
Il linguaggio della verità è semplice.
Non fidarti della momentanea bonaccia: fa presto il mare ad agitarsi.
Ormai è più credibile un bugiardo che uno che dice la verità. Troppa gente sa mentire bene.
Di grossi guai è la credulità. Spesso non dovremmo neppure prestare ascolto, perché in certi casi è meglio essere ingannati che diffidenti. Sgombriamo l’animo nostro da sospetti e congetture, stimoli assai ingannevoli: “Quel tale mi ha salutato con poca cortesia; colui non ha ricambiato il mio bacio; l’altro ha troncato di colpo ciò che stava dicendo; un altro non m’ha invitato a cena; lo sguardo di un altro ancora mi è parso un po’ ostile”. Al sospettoso non mancheranno mai indizi: dobbiamo essere schietti e prendere le cose dal lato buono. A meno che una cosa non capiti sotto gli occhi e non sia evidente, non dobbiamo credere a nulla, e ogni volta che i nostri sospetti risulteranno infondati, rimproveriamoci d’essere stati creduli; questo castigo ci abituerà a non credere su due piedi.
Mi chiedo sempre perché le persone più bugiarde elogino la sincerità, forse perché non la conoscono, allora la cercano.
Nella logica formale una contraddizione è il segno della sconfitta, ma nell’evoluzione della vera conoscenza è il primo passo verso la vittoria.
I mali che fuggi sono in te.