Johann Wolfgang Goethe – Verità e Menzogna
Gli anni sono come i libri sibillini: più se ne consuma, più diventano preziosi.
Gli anni sono come i libri sibillini: più se ne consuma, più diventano preziosi.
Non cerco verità, ma coerenza. Non cerco verità, in fondo si sa la verità ha sempre due facce. La mia che è coerenza nell’accettarla, la tua che è non coerenza nel dirla.
Se i falsi osano pretendere rispetto, i sinceri possono ambire all’aureola.
C’è un pozzo in ogni giardino chiamato sincerità, tanta acqua raccogli altrettanta se ne forma. Il pozzo non è mai a secco ed il giardino è sempre in fiore, incanto di colori, bellezza per gli occhi. Tristezza e desolazione in un giardino incolto e secco, aridità di cuore egoista, grettezza d’anima.
Sono le passioni che impediscono all’uomo di ragionare con rettitudine.
La verità non ha né gradi, né in più né in meno, e consiste in qualcosa di indivisibile. Perciò l’intelletto, che non è la verità, non riesce mai a comprenderla in maniera tanto precisa da non poterla comprendere in modo più preciso, all’infinito; ha con la verità un rapporto simile a quello del poligono col circolo: il poligono inscritto, quanti più angoli avrà, tanto più risulterà simile al circolo, ma non si renderà mai uguale ad esso, anche se moltiplicherà all’infinito i propri angoli, a meno che non si risolva in identità col circolo.
L’inganno, e la menzogna sono l’ultima risorsa di colui che ha perso ogni contatto con il proprio cuore e con la propria anima, sono facili da utilizzare ma ogni qualvolta li si usa si tenga sempre presente che il conto da pagare sarà salato e arriverà sempre e lo si dovrà pagare.