Enrico Giuffrida – Viaggi e vacanze
La partenza è lo start del ristoro e dell’edificazione armoniosa dell’io.
La partenza è lo start del ristoro e dell’edificazione armoniosa dell’io.
Non è partire, è fuggire con la valigia disordinata, un aereo al posto delle scarpe ed i chilometri nella testa.
Vedere i cieli che non conosco.
Viaggiare sentendosi sempre, nello stesso momento, nell’ignoto e a casa, ma sapendo di non avere, di non possedere una casa. Chi viaggia è sempre un randagio, uno straniero, un ospite; dorme in stanze che prima e dopo di lui albergano sconosciuti, non possiede il guanciale su cui posa il capo né il tetto che lo ripara. E così comprende che non si può mai veramente possedere una casa, uno spazio ritagliato nell’infinito dell’universo, ma solo sostarvi, per una notte o per tutta la vita, con rispetto e gratitudine.
C’è un solo viaggio possibile: quello che facciamo nel nostro mondo interiore.Non credo che si possa viaggiare di più nel nostro pianeta.Così come non credo che si viaggi per tornare.L’uomo non può tornare mai allo stesso punto da cui è partito, perchè, nel frattempo, lui stesso è cambiato.Da sè stessi non si può fuggire.Tutto quello che siamo lo portiamo con noi nel viaggio.Portiamo con noi la casa della nostra anima, come fa una tartaruga con la sua corazza.In verità, il viaggio attraverso i paesi del mondo è per l’uomo un viaggio simbolico.Ovunque vada è la propria anima che sta cercando.Per questo l’uomo deve poter viaggiare.
La vita è un percorso, un viaggio, un continuo cammino verso la conoscenza del proprio io.
Magari il luogo dimenticherà i tuoi passi e così anche te, me, noi e tutti i passeggeri distratti di questo percorso di vita. Ma i viaggi rimasti dentro, no, quelli puoi ripercorrerli un’infinità di volte con la memoria perché i chilometri che hai effettivamente nelle gambe non coincidono mai perfettamente con i tuoi viaggi interiori.