Carlo Peparello – Viaggi e vacanze
Per quanto sia felice di me stesso, invidierò sempre colui che potrà raccontarmi di luoghi che io solo immagino.
Per quanto sia felice di me stesso, invidierò sempre colui che potrà raccontarmi di luoghi che io solo immagino.
L’ingenuità nel credere al buono che ti capita. È cecità. Pura cecità.
Spesso l’incerto è allettante perché il mistero ha il suo fascino e la curiosità ha spesso la meglio sulla ragione. Ma parlare di ragione in amore è come parlare di onestà in politica. Necessaria ma non indispensabile.
La forza del proprio pensiero non si misura dalla durezza delle parole usate ma dall’ostilità del contesto nel quale gli si da voce.
Quanti figuranti apparentemente figli del sole aprono l’ombrello all’ammiccar di una timida nuvoletta.
A volte la Strada ti parla. Sussurra filastrocche di domani, come una sirena che s’affaccia alla riva dei tuoi pensieri e il tuo viaggio è il suo canto, il ritmo ubriaco dei tuoi giorni la sua cadenza. Sui marciapiedi sgranati affamati di sole. Ai vertici pulsanti delle strade, negli angoli frenetici di traiettorie in ritardo. Nel caos polifasico della metropoli, mentre ti immergi fuori dai confini di te stessa e il tuo vagare ti lascia senza fiato, mentre insegui un volto tra le maschere… il tuo.
Il silenzio è una non risposta più efficace di mille risposte ed è l’unico modo per far capire ad un cretino il tuo punto di vista.