Luca Roveda – Viaggi e vacanze
Viaggiare da “soli”, ti dà il dono di creare qualsiasi rapporto umano o, un qualcosa di materiale, partendo completamente dallo zero più assoluto.
Viaggiare da “soli”, ti dà il dono di creare qualsiasi rapporto umano o, un qualcosa di materiale, partendo completamente dallo zero più assoluto.
In viaggio, si vive quasi sempre nel hic et nunc.
Venezia è un tappeto di vento che vola sul mare. E da una danza di dame vestite di nero si lascia cullare.
Mi piace un sacco quello che provo quando sto per intraprendere un viaggio, che sia per uno o più giorni non importa. Mi piace pensare che ogni viaggio mi faccia imparare e vedere cose nuove. Mi piace viaggiare perché forse in questi momenti mi ricordo che non serve prendere un treno o qualunque mezzo per farlo perché già sto viaggiando.
Viaggiare significa strofinare il cervello con quello degli altri.
Come quando dopo un volo estenuante atterri e aperto il portello la forza del mare s’infrange su di te con quell’aroma di salsedine e di fresco, armonizzato dal suono squittente dei gabbiani che bisticciano con le voci calde e accese dalla passione dei pescatori che approdano all’imbrunire, e il caldo abbraccio del tepore. Ecco, è così che vorrei sentirmi.
Se vuoi passare la vita guardandoti le scarpe puoi anche evitare di metterti in viaggio. Se decidi di metterti in cammino osserva il panorama per conoscere più delle tue scarpe.