A. G. Lentovsky – Viaggi e vacanze
Andare in vacanza è la cosa più facile: basta chiudere gli occhi e varcare la soglia della propria anima.
Andare in vacanza è la cosa più facile: basta chiudere gli occhi e varcare la soglia della propria anima.
In vita quando finisce un viaggio ne inizia uno ancora più bello.
Mare lento e assolato, onde silenziose. Profumi intensi di resine. Fruscio di foglie, scintillio di neve. Colori inattesi, petali, ali leggere. Aroma di pane sfornato, una fontanella. L’ombra di un pino: un bel Brunello, salame e sfilatino, nel sottofondo delle cicale. Basta così.
Tutto fa parte del viaggio.
Il viaggio per molti è divertimento, modo di godersi la vita.Ma per altri il viaggio è una speranza, è la libertà di vivere una vita degna di essere chiamata tale.Per loro il viaggio è non vedere più la loro patria, dimenticare il proprio passato, è sognare una vita migliore.
Viaggiare sentendosi sempre, nello stesso momento, nell’ignoto e a casa, ma sapendo di non avere, di non possedere una casa. Chi viaggia è sempre un randagio, uno straniero, un ospite; dorme in stanze che prima e dopo di lui albergano sconosciuti, non possiede il guanciale su cui posa il capo né il tetto che lo ripara. E così comprende che non si può mai veramente possedere una casa, uno spazio ritagliato nell’infinito dell’universo, ma solo sostarvi, per una notte o per tutta la vita, con rispetto e gratitudine.
Non sempre conviene prendere la strada più corta perché è la più trafficata, la più consumata e potrebbe non farti godere tutto il paesaggio.