Enzo Di Maio – Vita
Di me lascerò la mia penna, gli occhiali e un quaderno. Non aspettatevi di più da un cantastorie.
Di me lascerò la mia penna, gli occhiali e un quaderno. Non aspettatevi di più da un cantastorie.
Fame, sete, malattia, dolore, povertà, morte, sostegno, sentimento e, ancora. Solo sulla bocca di chi sa davvero cosa siano possono sostare per fare paragone con una triste e amara realtà. Basta un passo indietro un grammo di umiltà, tutto sarebbe meno amaro e forse si potrebbe fare un confronto con ciò che vuole apparire, ma che in realtà non lo è e non lo sarà mai.
Lacrima il cielo in un giorno senza tempo, striscia su strade grigie e solitarie, in una pozza d’acqua si nasconde l’anima stanca.
Trascorrevamo i giorni senza fretta, eppure ciascun momento si faceva urgente, petalo vorticoso trascinato verso il mare da un rapido fiume. Se non l’avessimo colto, se non avessimo imparato quanto poteva insegnarci, l’avremmo perduto per sempre.
Le stagioni ritornano, da sempre. Le persone dovrebbero invece restare o andar via una volta per tutte.
A volte basta poco per scuotere la propria vita. Un solo elemento cambia di posto, e tutto il resto si aggiusta di conseguenza.
Caffè, sigarette e tramonti sono vizi indispensabili.