Antonio Belsito – Vita
Sento profumi.Vedo colori.Morbido, un fascio di luce si adagia su una goccia di rugiada e risplende.Sento voci rincorrersi nell’aria soffice di un cielo azzurro…… la vita sembra schiudersi.Che bello l’abbraccio del risveglio.
Sento profumi.Vedo colori.Morbido, un fascio di luce si adagia su una goccia di rugiada e risplende.Sento voci rincorrersi nell’aria soffice di un cielo azzurro…… la vita sembra schiudersi.Che bello l’abbraccio del risveglio.
Chi prima e chi dopo, tutti affonderemo il passo sulla spiaggia della vita e quel giorno i gabbiani volteggeranno sulle nostre teste.
La strada del Paradiso è lunga, ma chi è consapevole di quella meta la percorre in allegria, sapendo che lasciare il gelido manto della vita, come per un fiore che spunta dalla neve dopo esserne stato prigioniero, significherà vedere la luce della primavera, e anche riuscire a camminare sulla riva promessa, come un barcaiolo che dopo le fatiche del suo andare avanti e indietro torni felice nella sua casa.
Nella corsa per la vita tutti vogliamo far il ruolo del cane o, perlomeno, quello del gatto, ma essa ci coarta a fare anche quello del topo affinché scopriamo e, magari, capiamo qual è il vero spirito del gioco.
Ho imparato che l’amore arriva al momento giusto, che la maturità viene gradualmente, che la famiglia è tutto, che i buoni amici sinceri sono pochi, che i giorni migliori verranno sempre e soprattutto che la felicità varia a seconda delle scelte che si fanno.
Amo svegliarmi e guardare il sole, amo camminare e guardare la mia ombra, amo stare davanti al mare e osservarlo, amo guardare il cielo e non staccare più gli occhi.Voglio godermi istante per istante questa opportunità che mi viene concessa.Conoscere nuovi traguardi, mettere nero su bianco nella storia che sto vivendo.Amo la vita perché mi è stata concessa e voglio sfruttare ogni secondo del mio tempo a cercare un desiderio da realizzare.Voglio un sogno da avverare per dare un senso alla mia vita.
E ti ritrovi a ingoiare sale come fosse zucchero, a sbattere la porta e andar via, a premere l’acceleratore per allontanarti al più presto, perché le ferite bruciano tanto e, spesso, gli estintori mancano.