Michele Mennuti – Vita
Erano lì fermi. Gli occhi rivolti al domani. Un passato infelice, un presente che li tormentava, un futuro che forse non c’era.
Erano lì fermi. Gli occhi rivolti al domani. Un passato infelice, un presente che li tormentava, un futuro che forse non c’era.
Sono qui. Il mio viaggio e tutt’altro che terminato, è appena iniziato e sto imparando a camminare, anzi vorrei correre e volare. Su nell’azzurro nei colori dell’arcobaleno e come un falco lasciarmi trascinare dal vento. Guardare le nuvole trasformarsi e attraversarle e in picchiata toccare il suolo umido di rugiada. Spalancare le ali nell’azzurro con la musica del vento.
L’eterna ricerca della compagnia in grado di distrarci da ciò che siamo e da ciò che è il Mondo e la sua lotta per la vita. Per questo si resta con gli altri anche quando non si ha più nulla di interessante da dire, come se ci fosse mai stato qualcosa di realmente interessante da dire. Per abitudine. Per quell’atavico desiderio che ci spinge a tenerci compagnia, a parlare di sciocchezze, a ripeterci l’un l’altro che non c’è nulla oltre l’attimo.
Nel nostro cammino per riconoscere il Giusto, dobbiamo necessariamente aver tracciato un sentiero Errante.
L’intelligenza e la sensibilità sono il più grande dono che l’essere umano abbia ricevuto, ma possono essere anche la più atroce condanna, se si vive circondati da idioti.
Per cento giorni che vivi in maniera razionale, ne vivi uno seguendo l’istinto o il cuore. Ma è proprio da quel giorno che prendono forma e essenza i più grandi cambiamenti della tua vita.
Abbiamo tutti una data di fabbrica e una di scadenza, ma nel frattempo cerchiamo di non essere già avariati, profumiamo di vita.