Lailly Daolio – Vita
C’è chi si rassegna e vive così, tanto per accumulare anni, senza capire che nella vita si può rinascere più volte.
C’è chi si rassegna e vive così, tanto per accumulare anni, senza capire che nella vita si può rinascere più volte.
Le scuse vanno bene se commetti un errore stupido, allora chiedi scusa e tutto si risolve, ma se il tuo errore ha ferito un cuore chiedere scusa non aiuterà a farlo smettere di sanguinare, il dolore non passerà, per quanto sincere possano essere, quel cuore non tornerà mai a battere come prima.
I vivi sono i morti in vacanza.
A volte per sentirsi vivi si è disposti a rischiare di morire.
È una guerra fredda dentro, ché non trova direzione d’anima. Urla di cambiamenti di vita, e ore da spremere.Rimbomba un’eco di non vita s’azzanna s’inceppa. È un’artiglio incastrato fra vene e lacrime.
A Milano, di notte, c’è il mare. È un mare di persone che, nascoste dall’oscurità, nuotano da un locale all’altro per pescare o per farsi pescare, un po’ esche, un po’ squali disinvolti e impacciati. È un mare di guai, nelle bische volanti di Piazza Tirana, dove un dado e una pallottola rimediano sempre un buco di troppo. È un mare in burrasca alla disperata, frenetica ricerca del divertimento prima che faccia giorno. È un mare di equivoci in cui i travestiti brasiliani si spacciano per ex ballerine Oba Oba, ostentando, anziché la voce delle sirene, baritonali listini dei prezzi. È un mare che a tratti può apparire deserto e ti sembra che non ci sia in giro nessuno, ma sai che è profondo come l’oceano e, come l’oceano, abitato. È un mare in cui potersi perderti se non ci fossero le luci dei locali aperti a farti da faro, se non ci fossero finestre illuminate anche in palazzi quasi completamente addormentati, come a dirti che a Milano le case dormono con un occhio solo. E poi ci sono i fari delle auto che dragano la città per mettere a fuoco una tentazione. I buchi dei dadi, dei proiettili, delle siringhe, delle narici da dove esce muco ed entra cocaina, i buchi del corpo umano eletti a custodi del piacere della carne. Da tutti questi buchi, di notte a Milano, fuoriesce l’acqua, da tutti questi buchi, al mattino, l’acqua rientra e nessuno ha il coraggio di ricordare che a Milano, di notte, c’è il mare.
Le idee migliori mi vengono quando sono malinconico. Perché è la malinconia – e non l’allegria – la condizione ideale per scrivere bene.