Sabrina Ducci – Vita
La vita inevitabilmente ti conduce dove è giusto che arrivi, magari ti risulterà impossibile capirne subito il motivo, ma a questo penserà il tempo.
La vita inevitabilmente ti conduce dove è giusto che arrivi, magari ti risulterà impossibile capirne subito il motivo, ma a questo penserà il tempo.
Salire, un gradino dopo l’altro, per cercare di arrivare sempre più in alto. E quando ti sembra che di non farcela, non è perché tu non ti stia impegnando, ma è perché la vita ci pensa bene ad aggiungere altri gradini, altre prove, sfida dopo sfida, e ti provoca per vedere dove sei disposto ad arrivare. È dura, scivoli sulle tue stesse lacrime, ti fermi per un attimo, poi cominci a risalire perché sai che arriveranno gli ostacoli ancora più duri, ti corazzi per non affondare nel mare delle insicurezze. Intanto provi a salire anche per raggiungere te stesso, lì dove eri nel momento in cui ti sei perso.
Prova solo per un secondo ad immedesimarti nel pensiero d’un cucciolo immobilizzato, sottoposto ad un qualsiasi esperimento “testologico”.
Ma certe cose a volte vanno detto, se non altro per fissare un obiettivo comune.
Non girare il capo per guardare dietro, è un percorso che hai già fatto.
È violenza anche costringere il prossimo a vivere.
Nella corsa per la vita tutti vogliamo far il ruolo del cane o, perlomeno, quello del gatto, ma essa ci coarta a fare anche quello del topo affinché scopriamo e, magari, capiamo qual è il vero spirito del gioco.