Grazia Deledda – Vita
Mutiamo tutti, da un giorno all’altro, per lente e inconsapevoli evoluzioni, vinti da quella legge ineluttabile del tempo che oggi finisce di cancellare ciò che ieri aveva scritto nelle misteriose tavole del cuore umano.
Mutiamo tutti, da un giorno all’altro, per lente e inconsapevoli evoluzioni, vinti da quella legge ineluttabile del tempo che oggi finisce di cancellare ciò che ieri aveva scritto nelle misteriose tavole del cuore umano.
Qual è il concetto di vita?Non c’è un significato: come gli animali siamo cellule attaccate che per caso sviluppano la senzienza.La morte non esiste, si tratta solo di invecchiamento delle molecole che si decompongono col tempo senza rigenerarsi perché non più in grado di farlo.La morte puo essere anche immaginata come un sonno dagli atei e come un passaggio all’immortalità per i fedeli.Ma se ci pensate… potrebbe esserci dopo la “morte” un inferno ininito… cosa fare in questo caso?La vita non ha un significato perché non esiste, ma poiché siamo in grado di soffrire e di godere, perché non optare per la seconda chance?Perché vivere una “vita” di sofferenza se poi ci sarà un inferno infinito?
Com’è strano il mondo: la terra gira, le stelle viaggiano nell’infinito e noi che pensiamo di stare “fermi”…
La vita di per se stessa è molto complessa e assurda, ma noi la complichiamo ogni giorno di più, la vogliamo sempre più stupida; ecco il vero masochismo.
Chi accetta la morteambisce alla vitacon gratitudine.
Il problema dell’apparenza è che è troppo appariscente. Il problema dell’essenza, è che è troppo essenziale, così essenziale da non aver nessun significato da sola. È proprio il non comprendere e intuire l’essenzialità dell’apparenza, – condizione prima senza la quale non si potrebbe manifestare la vita, e l’essenzialità del pregiudizio, come meccanismo mentale di riduzione della complessità del reale, “essenziale” alla sopravvivenza mentale e quindi fisica dell’individuo – che fa di te e dei tuoi servili e accondiscendenti commentatori dei superficiali, proprio per il fatto di negare stupidamente quella che voi chiamate apparenza, e con questa l’essenzialità stessa dell’apparenza.
Io sono perfetto! Il mio unico difetto è dire di esserlo.