Grazia Deledda – Vita
Mutiamo tutti, da un giorno all’altro, per lente e inconsapevoli evoluzioni, vinti da quella legge ineluttabile del tempo che oggi finisce di cancellare ciò che ieri aveva scritto nelle misteriose tavole del cuore umano.
Mutiamo tutti, da un giorno all’altro, per lente e inconsapevoli evoluzioni, vinti da quella legge ineluttabile del tempo che oggi finisce di cancellare ciò che ieri aveva scritto nelle misteriose tavole del cuore umano.
La vita è come una corsa in bicicletta.Puoi restare in gruppo, tentare una fuga oppure rimanere indietro.Arriverai primo, secondo o ultimo, non fa niente.L’importante è non ritirarsi, tagliare il traguardo e dire:ce l’ho messa tutta, ce l’ho fatta, sono arrivato!
Forse è proprio la qualità che determina la felicità, oppure è la tranquillità. Le forti emozioni sono troppo estreme per esser vissute nella giusta quantità e misura, come l’estasi o la disperazione. Le sensazioni al limite portano insicurezza, malattia e forse anche un po’ di masochismo.
Lasciamo la facoltà di giudicare gli altri a chi lo fa di mestiere: le esistenze e il passato altrui, in termini di esperienze, sensazioni e bagagli di vita, noi non li possiamo né conoscere, né criticare.Piuttosto, sarebbe meglio accettare le persone per quello che sono, per ciò che ci danno ogni giorno e per cosa rappresentano da quando sono entrate a far parte della nostra vita.
Mentre tu aspetti chi si ricorda di te, tu dimentichi di vivere.
Oggi la schiavitù non ha bisogno di padroni per dominare né di servi da comprare. Le basta una polvere bianca, una bevanda da sballo o un gioco da rapina per ridurre in catene un uomo. E molti la chiamano libertà.
Aspettiamo nel buio più profondo delle nostre pene un bagliore di speranza… non sempre la luce illumina il cammino.