Giovanni Govoni – Vita
Ad aspettare la vita che non è mai puntuale, ci si perde il meglio.
Ad aspettare la vita che non è mai puntuale, ci si perde il meglio.
Il problema è che ci aspettiamo troppo dal destino. Che faccia tutto al posto nostro. Il compito del destino invece è solo quello di fornire occasioni. Prenderle o lasciarle tocca soltanto a noi.
Tutto è niente e niente è tutto.
Così prosegue il libro della vita, pagina dopo pagina, per un numero interminabile di fogli, quando si è giovani.
Dal cuore nasce tutto, fin dai primi battiti involontari è il segno che la vita procede, dai primi batti a causa dei primi amori d’infanzia, alla gioventù fino a battere per l’amore della vita, ma non solo. Il cuore batte quando la sofferenza di un lutto ci attanaglia, quando l’amore di una vita cambia strada, quando cambiamo strada, quando siamo indecisi, e questo battito continuo ci accompagna all’ultimo giorno. Lui per primo, lui per ultimo.
Su questa terra si succedono le generazioni transitorie, casuali, isolate: appaiono, soffrono e muoiono. Nessuna voce delle stirpi che non ci sono più riecheggia nella vita delle stirpi che ancora sono esistenti, e la voce delle stirpi viventi è destinata ad essere presto inghiottita nello steso eterno silenzio. Cosa deve fare l’uomo, senza memorie, senza speranza, fra il passato che lo abbandona e il futuro che gli è chiuso davanti?
La vita è un lungo periodo formato da virgole, punti e parentesi che si aprono e si chiudono, accogliendo nel mezzo l’amore.