Anna Ledda – Vita
Immagino la vita come un lungo corridoio pieno di porte chiuse. Le apro tutte e in qualcuna entro, se non mi piace esco ed entro in un’altra.
Immagino la vita come un lungo corridoio pieno di porte chiuse. Le apro tutte e in qualcuna entro, se non mi piace esco ed entro in un’altra.
Sarebbe bello nella vita, essere come pietre nell’acqua, e nonostante le varie correnti, non subire alcuna erosione.
Ritornare indietro negli anni ogni tanto è un obbligo per poter ricordarsi quando non c’erano distrazioni, si viveva alla giornata e le novità erano sempre scuse per esagerazioni sane, ci si lasciva andare senza pensare ai rischi, un cocktail continuo di adrenalina che gelava il sangue e ci metteva continuamente faccia a faccia con emozioni infinite lasciandoci senza fiato, tanti sorrisi e poca tristezza, la realtà era una parola senza significato e i sogni sicurezze a portata di mano, pronti ad essere acchiappati ogni volta che ci si addormentava.
Perdere la fanciullezza è perdere tutto. È dubitare. È vedere le cose attraverso la nebbia fuorviante dei pregiudizi e dello scetticismo.
La vita non fa chiamate, piomba senza avviso e senza pietà ti insegna a giudicarla e ad amarla.
Il fatto che siano in pochi a condividere le mie idee, piuttosto che allarmarmi mi fa pensare che forse sono sulla “strada” giusta.
Non distruggere il quotidiano con l’abitudine, sorprendere e sorprenderci aiuta giorno dopo giorno a vivere.