Silvana Stremiz – Vita
Accade che ti guardi dentro, e niente è come vorresti.
Accade che ti guardi dentro, e niente è come vorresti.
Ho bisogno di persone che arrivano e restano, di quelle dimenticano la valigia in un angolo e che, dopo aver spalancato la porta, ti stringono forte in un abbraccio. Ho bisogno di persone che ti accendono la luce nei momenti bui, di quelle che, non importa per chi, hanno il coraggio di prestarti i loro occhi per piangere con te. Ho bisogno di persone che non partano di nascosto al mattino presto, senza fare poi alcun rumore per paura di svegliarti, ma di qualcuno che indossi delle pantofole, che si metta comodo, sentendosi, in me, a casa.
Pochi avranno la grandezza per raggiungere la storia, ma ciascuno di noi può agire per cambiare qualcosa nel mondo, e nell’insieme di tutte queste gesta sarà scritta la storia di questa generazione.
“Non ci sono più le mezze stagioni” perché la stagione è unica ed indissolubile… quella della vita!
L’avevo firmata con il sangue, mescolato a qualche frase gettata qua e la, che sapevo significare. Era il senso inaudito di una melodia che sale e scende, pulsante, compattata in una figura nera di carne, la mia. Amavo la vita ed amavo amarla. La accoglievo fremente. Un respiro.
Il sogno e la realtà sono l’anima e il corpo della vita.
Basta osservare quello che sta accadendo in Jugoslavia, c’è lo stesso razzismo, la stessa barbarie: è la vittoria di Hitler dalla tomba. E un’altra volta l’europa occidentale volge gli occhi da un’altra parte.