Silvana Stremiz – Vita
I pensieri devono essere liberi di volare perché ciò che per noi “è certezza”, per il vicino è un punto interrogativo.
I pensieri devono essere liberi di volare perché ciò che per noi “è certezza”, per il vicino è un punto interrogativo.
I Ricordi come inopportuni parenti si presentano alla nostra porta, impossibile non farli entrare, difficile farli uscire.
Sarà che io do un certo valore all’amicizia, sarà che non sopporto la cattiveria del falso, sarà che preferisco restare da sola piuttosto che in compagnia dell’ipocrisia, sarà che la parola amico ha un significato consistente per me, ma non sopporto quelli che con ipocrisia fingono di volerti bene, accarezzandoti con la mano destra mentre con la sinistra ti stanno pugnalando. Non sopporto quelli che alla fine di un’amicizia “sparlano” sperando di colpirti nell’animo e quello che sopporto ancora meno, è lo stupore di cui si vestono quando decidi di andartene, pur sapendo che era inevitabile dopo tanto sangue. E magari hanno anche il coraggio di chiamarti “amico mio”.
“Chi si Ioda si imbroda” dice il detto; ma in una società in cui ognuno pensa a se stesso, chi mai loderebbe il prossimo? Forse conviene fare da soli o rischiamo di aspettare in eterno.
Con il tempo capisci che per molte persone non sei abbastanza importante come sembrava.
Tanti possono sfiorarti il cuore, ma solo pochi riescono a toccarti l’anima.
Attendo, pondero, curo e lavoro, per arrivare al momento apoteotico della rivalsa sull’indifferenza e l’immaturità dimostrata, ignara del fatto di aver voluto giocare la carta migliore, a discapito di una saggezza che vuole, e sa aspettare, l’attimo esatto per completare l’insegnamento, confermando nuovamente l’inoppugnabile superiorità.