Paolo Libert – Vita
Le favolette sono per quelli che pensano di provarci. La cruda realtà è per quelli che fanno.
Le favolette sono per quelli che pensano di provarci. La cruda realtà è per quelli che fanno.
Dicono che la vita sia come una ruota, dove a tutti è permesso viaggiare. Io invece penso che non tutti abbiano la fortuna di assistere all’alba e all’orizzonte di questo tragitto.
Nucleo. Compresso in se stesso. L’entità comincia a prendere coscienza di sé. È vitale, pulsa. Sente le sue cellule moltiplicarsi, differenziarsi. Percepisce il sé e l’altro. Lo sviluppo continua veloce, inarrestabile. Calore, energia, fuoco. Una potenzialità immensa, urgenza di essere. Concentrazione di energia pura. Aumento della massa vitale, tensione. Aumento della tensione, il nucleo della forza si espande, cominciano i colori, dall’assenza di colore al bianco fulgido che tocca un apice inimmaginabile e si differenzia nello spettro… implosione… apertura: un fiore di energia si apre nell’Universo.È nascita. Ancora.Forse una stella, forse un bambino.Vita.
Esiste una linea sottile che attraversa la vita. Essa è sopra le consuetudini e le agiatezze. Non richiede equilibrio, ma il grande coraggio di saperla attraversare.
Ora, se tu chiedessi ad un ottantenne: “Quanti anni hai?”, lui subito ti risponderebbe: ottanta!Ma se tu insistessi, o fanciullo, e gli chiedessi di togliere dai suoi anni il tempo trascorso a compiacere amici e parenti, ad obbedire ai capi, a lavorare, a far denaro, a studiare, ad odiare e ad amare, e gli dicessi: quanto è il tempo rimasto per te?Ebbene quel vecchio si ccorgerebbe di avere più o meno l’età di un lattante!Che breve non è la vita, ma quella che viviamo!
Le paure bloccano il vivere ed alimentano il sopravvivere.
Ogni secondo vale un secolo. Quando sei solo. Sul punto di varcare il tempo di te. Esistere sentendo il tuo passo, se ascolto. Non una vana parola, per proferire quanto la tua presenza per me, abbia l’apparente sensazione di esserci stata sempre. Come se avessimo consumato il nostro essere. Una malinconica contrizione il mio stare, il mio andare. E chiuderò gli occhi pensando a questo. Quanto Amore.