Daniele De Patre – Vita
Il vento si placò, e “rumore” fu.
Il vento si placò, e “rumore” fu.
Tutti muoiono, ma non tutti vivono veramente.
Com’eravamo noi, tutti, in quella fila, dietro o davanti alla cassa. Uguali solo a noi stessi, con la speranza di affidare a un’altra storia la nostra. Per perderla, per ritrovarla. Per rimediare, in qualche modo, all’esistenza.
Conoscere il centro di se stessi non basta perché è come sapere la fonte del potere senza conoscere i suoi limiti.
Se riesci ad alzarti la mattina significa che sei abbastanza forte anche per lottare.
Il mondo va avanti indipendentemente dalle nostre idee, dai nostri sogni, da chi ci governa, da quel che propagandiamo, da quel che mangiamo, da quel che uccidiamo, da chi salviamo, da cosa facciamo, da cosa viviamo o ricordiamo e da quel che dimentichiamo. Quindi? Il punto è quanto vogliamo far contare l’individuo. Per quel che vale, il mio tempo e il mio spazio son solo miei. Condivisibili, ma miei.
Per l’oca il canto del cigno è un ghigno.Per il cigno il canto dell’oca è canto d’oca.